PERCHÈ IL CODICE DA VINTAGE?
Perché chiamarlo “il Codice da Vintage”? Semplice, perché ci è stato suggerito da una bambina di 7 anni, ascoltando degli adulti che stavano spremendosi le meningi per trovare un nome originale! Quindi, non cerchiamo tante spiegazioni, in quanto la fantasia dei bambini varca ogni limite di comprensione da parte di una mente adulta, la quale ha ormai dimenticato cosa vuol dire immaginare, fantasticare e quindi anche giocare. A noi “persone grandi”, appunto, è rimasta solo la “passione” (alcuni, i più cattivi, la chiamano malattia) di collezionare, accumulare, mettersi alla ricerca di quell’oggetto più o meno antico, che ci ricorda poi cosa? Che anche noi una volta abbiamo giocato e ci siamo divertiti, mentre oggi il nostro unico divertimento è quello di scovare il pezzo “introvabile” e pagarlo anche cifre folli, trasformandolo in una sorta di investimento o “bene rifugio”. Sembrerebbe un paradosso, una follia, chiamiamola pure autocritica, eppure è proprio a questa categoria di persone che “il Codice da Vintage” si rivolge, offrendo su un piatto di argento (vale a dire comodamente seduti davanti ad un PC) giocattoli, libri, oggetti, sapientemente catalogati, che hanno in comune quello di provenire da un passato più o meno recente, ma che ogni anno si allontana sempre di più. Che cosa si vuole intendere con questa affermazione? Solo che vent’anni fa un gioco degli anni ’80 non si collezionava, mentre oggi è richiestissimo; tutto qui. Quindi non buttate via i giocattoli o i libri, magari regalateli e non pensate che un vecchio giocattolo oggi abbia perso la sua funzione. Dietro c’è sempre una grande intuizione, perché chi l’ha inventato e costruito aveva in mente di stupire e far divertire un bambino; cosa non da poco per una mente adulta!…e nel frattempo, oggi, le giovani generazioni smettono troppo presto di giocare, o meglio, iniziano troppo presto a fare i grandi!